Dal 9 al 17 ottobre, si è svolta a Carpi la XXVIII Sessione del Model European Parliament, suddivisa in due turni, per consentire ai delegati,

provenienti dalle 30 scuole della rete italiana, una partecipazione sicura, nel rispetto delle norme anti Covid.

La scelta della città ospitante aveva un valore simbolico, in quanto proprio qui, 25 anni fa, nasceva, grazie alla lungimiranza della prof.ssa Casarini, il progetto MEP.  Da questo luogo del cuore, che è l’accogliente città di Carpi, il progetto è approdato in Olanda e, con un’incredibile lavoro di squadra, di lealtà e di amicizia di molti docenti italiani ed europei, nonché con l’entusiasmo dei giovani, negli anni, ha acquisito una dimensione internazionale.

Per una settimana dunque l’Europa è stata messa al centro delle attenzioni di tanti studenti che, in questa palestra di scambio di idee, si sono prodigati per trovare soluzioni ai problemi che affliggono il loro tempo, desiderosi di una evoluzione non solo personale, ma valoriale, culturale e sociale.

Contro il semplicismo dei muri che si erigono tra paesi, per impedire l’arrivo dei profughi afghani e bielorussi, ignorando i volti di molti esseri che attendono una risposta, occorre tenere ben ferma la convinzione che i muri non rappresentano un rimedio accettabile.

Non è casuale che il team building, organizzato per facilitare l’incontro iniziale dei delegati nelle loro Commissioni, abbia fatto anche una tappa al museo del deportato. Questo luogo della memoria ha consentito di immedesimarsi nella storia di migliaia di uomini che, per voler esprimere il proprio pensiero, sono stati torturati, deportati, uccisi.

L’identità culturale dell’Europa è nata sulle ceneri di quel mondo devastato, ma ha permesso a tanti popoli di vivere liberi e in pace.

E proprio a quell’Europa, che vorremmo più giusta, accogliente e solidale, si sono rivolti i giovani del MEP, che si assumono, oggi, la sfida della sua costruzione.

L’organizzazione dell’evento in presenza ha permesso di ritrovare l’originario spirito del MEP; infatti vedersi dal vivo ha scatenato emozioni, attivato passioni, favorito relazioni, fatto scoprire talenti e attitudini, consolidato amicizie.

L’Europa deve compiere ancora un lungo cammino: questo è il senso dell’intervento del Responsabile in Italia del Parlamento europeo, Dott. Carlo Corazza che, con un videomessaggio, è intervenuto nella giornata di apertura dell’assemblea plenaria. L’Unione Europea è chiamata a svolgere un ruolo primario, nel quadro della sostenibilità ambientale, puntando sulle energie rinnovabili, con una politica di investimenti previsti dal piano “Next generation EU”, finalizzato a ridurre del 50% le emissioni entro il 2030 e, attraverso la diplomazia del Green Deal, a spronare Cina e USA a fare la loro parte nella riduzione dell’inquinamento. Occorre una Unione Europea più coesa e integrata anche nel campo della difesa, obiettivo ambizioso che non è più possibile rimandare.

Riposti l’abito del delegato e la cravatta, terminato questo “gioco” serio, gli studenti non perderanno ciò che hanno appreso in questa missione: l’entusiasmo con cui hanno animato il MEP, il rispetto che hanno mostrato nell’ascolto dell’altro, la capacità di guardarsi intorno, evitando ogni rischio di indifferenza, la solidarietà da praticare nella vita di ogni giorno, in famiglia e nella scuola saranno i valori di questi giovani cittadini. Valori di cui l’Europa ha estremo bisogno.

La referente del Progetto MEP

Prof.ssa Patrizia Paini