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Quest’anno è più difficile del solito trovare le parole adatte per esprimere la mia vicinanza e il mio affetto. Molto abbiamo appreso dall’anno trascorso: il valore della scuola e il valore della vicinanza e delle umane relazioni. Non avevamo davvero bisogno di apprenderlo, ma forse di ricordarlo.

Conserviamo come un dono la forza che ci danno gli studenti ogni giorno: la loro gioia nel rientrare a settembre, il loro entusiasmo nel venire a scuola anche un solo giorno alla settimana, l’impegno con cui continuano a seguire le lezioni in un contesto che scoraggerebbe chiunque, gli interventi commoventi e profondi, i cartelli di ringraziamento ai docenti e di preghiera perché le scuole riaprano.

Conserviamo come un dono il sostegno delle famiglie, le loro parole, la passione dei docenti, l’impegno di tutto il personale.

Vorrei che i ragazzi apprendessero questo: la vita presenterà loro momenti di crisi e difficoltà, la scuole deve insegnare ad affrontarli. Nessun altro insegnamento è importante. Questo è l’essenziale.

Tanti paragonano, temo non in modo molto corretto, questo periodo ad una guerra. Allora permettetemi di guardare avanti, alla fine di questo periodo. Permettetemi di guardare ai nostri ragazzi, a loro, che ricostruiranno e ricorderanno e sapranno vedere le cause e gli effetti e anche guardare il cielo, perché è proprio questo che la nostra scuola insegna.

“Dopo ogni guerra
c’è chi deve ripulire.

In fondo un po’ d’ordine
da solo non si fa.

........

C’è chi con la scopa in mano

Ricorda ancora com’era.

C’è chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.

Ma presto
gli gireranno intorno altri
che saranno annoiati.

.........

Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.

E meno di poco.

E infine assolutamente nulla.

Sull’erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c’è chi deve starsene disteso
con la spiga fra i denti,
perso a fissare le nuvole.”

Wisława Szymborska

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Rossella Crisafi