Il giorno 13 marzo, all’apertura dell’assemblea plenaria, Vittorio Cama, Presidente di MEP Italia, ha salutato i 150 delegati, apprezzando il grande impegno da loro dimostrato, durante i lavori nelle Commissioni e ringraziando gli organizzatori della Sessione digitale, che hanno dedicato le loro energie affinchè questo progetto continuasse ad esistere, nonostante l’eccezionalità della situazione.

Gioele Paoletti, Vicepresidente di MEP Italia ha parlato dell’anno difficile che stanno vivendo tutti, ma in particolare le giovani generazioni, a cui è stata tolta la possibilità di incontrarsi, di viaggiare, di stabilire amicizie, ma soprattutto è stata loro tolta la scuola, come luogo di idee. L’uomo è un animale sociale, si forgia nella vita associata, per questo i ragazzi del MEP hanno cercato nuovi modi di vivere insieme. In piena autonomia, perché nessuno li ha costretti, si sono “riuniti” a parlare di Europa, dei grandi processi di trasformazione che sono in corso, di soluzioni da proporre.

Questa è una coraggiosa risposta a chi pensava che la chiusura verso l’interno fosse la soluzione migliore in questo momento. Nonostante la crisi economica e politica, i paesi europei, con orgoglio, non hanno ceduto alle pressioni del sovranismo, ma hanno dimostrato, ispirandosi ai valori di solidarietà, la volontà di camminare insieme.

Il più grande nemico da fronteggiare non è tanto l’ignoranza, quanto l’illusione della conoscenza. All’interno della UE, c’è chi ha creato contrapposizioni, ma queste divisioni partono da un erroneo punto di vista: quello di non voler trovare le risposte per l’oggi, con gli strumenti di ieri. A questo proposito, il “Manifesto di Ventotene” è sempre prezioso per aver sottolineato come le differenze di cultura, di tradizioni, di popoli non sono il male dell’Europa, ma la ricchezza.

Il MEP investe sui giovani, come costruttori del domani, affinchè l‘acquisizione di un senso di cittadinanza europea permetta di sentire le istituzioni più vicine e di credere che un miglioramento di questa patria comune sia realizzabile.

Nonostante la modalità on line, si è avvertita tanta emozione negli interventi dei delegati. Se sono cambiate le forme, il contenuto è quello di sempre. Le risoluzioni uscite dai lavori sono state corpose ed impegnative, tanto quanto i temi trattati: sicurezza sui luoghi di lavoro, povertà infantile, commercio internazionale, occupazione e affari sociali, sicurezza  economica e inclusione sociale, immigrazione, diritti umani, uguaglianza di genere, digitalizzazione e innovazione, mercati on line e tutela dei consumatori, trasporti, turismo, difesa dell’ambiente ed energie rinnovabili.

I delegati hanno dimostrato coraggio a mettersi in gioco di fronte alle sfide della modernità. La pandemia ha esacerbato le disparità sociali, molti giovani non hanno accesso ai mezzi per comunicare e seguire le lezioni, la criminalità organizzata è sempre più pervasiva e l’abbandono scolastico è un rischio e, ad un tempo, un’occasione per assoldare ragazzi tra le fila di coloro che operano nell’illegalità.

Il MEP, come luogo di confronto, di percorsi che si incrociano, offre l’occasione per mettere ciascun delegato di fronte a problemi di grande complessità, tenendo alta l’asticella dell’educazione. Anche al termine di questa Sessione Nazionale, ciò che ogni delegato ha profuso in energie ed impegno, è sempre meno di ciò che ha ricevuto in cambio, in termini di emozioni, valori, amicizie.  

La scuola esprime congratulazioni per il successo ottenuto da Filippo Bedogni, della classe IV C CL, appena selezionato per partecipare alla Sessione Euroregionale MEP CSEE di Bratislava, che si terrà dall’8 all’11 aprile 2021.

La referente del Progetto MEP
Prof.ssa Patrizia Paini

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