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ELENCO DELLE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE


Approfondimenti disciplinari

APPROFONDIMENTI DELLE DISCIPLINE

 I docenti organizzano approfondimenti su discipline scientifiche e umanistiche secondo le necessità annuali e come risulta dal piano annuale di formazione approvato in collegio docenti a ottobre.

 Le iniziative sono rese pubbliche sia sul sito sia sul portale SOFIA

Collegamento con le priorità del PNF docenti

  • Autonomia didattica e organizzativa

Destinatari

  • Docenti
  • Docenti di altri istituti
  • Studenti
  • Cittadini

Formazione di Scuola/Rete

  • Attività proposta dalla singola scuola
Corsi metodologici e di didattica

CORSI METODOLOGICI E DI DIDATTICA

I docenti organizzano approfondimenti metodologici e didattici anche sulla didattica integrata e digitale secondo le necessità annuali e come risulta dal piano annuale di formazione approvato in collegio docenti a ottobre.

Collegamento con le priorità del PNF docenti

  • Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base

Destinatari

  • Docenti impegnati nella realizzazione delle innovazioni
  • Docenti di altri istituti

Modalità di lavoro

  • Ricerca-azione
  • Social networking

Formazione di Scuola/Rete

  • Attività proposta dalla singola scuola
Gestione del disagio psicologico, del ritiro scolastico, delle crisi adolescenziali

GESTIONE DEL DISAGIO PSICOLOGICO, DEL RITIRO SCOLASTICO, DELLE CRISI ADOLESCENZIALI

In collaborazione con Provincia, Neuropsichiatria, Gast e Rete regionale per l’Adolescenza, su finanziamento regionale, una serie di incontri con studenti, genitori e docenti per la gestione del disagio giovanile

Collegamento con le priorità del PNF docenti

  • Benessere scolastico

Destinatari

  • Docenti, genitori, studenti

Modalità di lavoro

  • Ricerca-azione
  • Laboratori
  • Incontri frontali anche on line

Formazione di Scuola/Rete

  • Attività in rete

Approfondimento

La normativa
La legge 107/2015, al comma 124, definisce la formazione in servizio del personale docente come “obbligatoria, permanente e strutturale”. “Le attività di formazione – continua il comma 124 - sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell’offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre anni con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria.

Commentando il comma 124 il piano triennale per la formazione pubblicato il 3 ottobre 2016

  1. il principio della obbligatorietà della formazione in servizio in una logica strategica e funzionale al miglioramento;
  2. la definizione e il finanziamento di un Piano nazionale di formazione triennale;
  3. l’inserimento, nel piano triennale dell’offerta formativa di ogni scuola, della ricognizione dei bisogni formativi e delle conseguenti azioni di formazione da realizzare;
  4. l’assegnazione ai docenti di una carta elettronica personale per la formazione e i consumi culturali;
  5. il riconoscimento della partecipazione alla ricerca e alla documentazione di buone pratiche, come criteri per valorizzare e incentivare la professionalità docente

La definizione del piano annuale / triennale di formazione richiede di considerate con molta attenzione i seguenti aspetti del Piano Triennale MIUR.

Gli obiettivi formativi del piano di formazione MIUR

Vi è una triplice natura degli obiettivi formativi. Essi sono infatti riferibili a:

 

livelli

 

ambiti

 

declinazione

Esigenze nazionali  

Priorità del sistema e Piani Nazionali (es. lingue, competenze digitali, inclusione e integrazione didattica per competenze, autonomia)

 

 

 

COMPETENZE DI SISTEMA

Autonomia didattica e organizzati valutazione e miglioramento dattica per competenze e innovazione metodologica

COMPETENZE PER IL 21MO SECOLO

Lingue straniere

Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento

Scuola e lavoro

COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA

Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale

Inclusione e disabilità

Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

 

 

livelli

 

ambiti

 

declinazione

Obiettivi di miglioramento della scuola

Legame tra bisogni individuali, bisogni della scuola e del territorio

  1. Formazione linguista straniera–inglese (certificazione sia linguistica che linguistico- metodologica - CLIL)
  2. Formazione nel campo della didattica digitale entro il vasto perimetro definito dal PNSD
  3. Formazione nell’ambito dell’innovazione didattica
  4. Formazione nell’ambito della dimensione relazionale e della gestione delle interazioni educative con il gruppo classe
  5. Formazione nell’ambito della valutazione didattica
  6. Formazione nell’ambito  Alternanza Scuola Lavoro
  7. Formazione specifica in ordine alla didattica inclusiva

Piano di formazione dell’istituto

Formazione prioritaria nel campo delle singole discipline, con particolare attenzione a Matematica, Storia e filosofia, letteratura Italiana, Lingua Inglese, Fisica, Produzioni vegetali ed animali, Agronomia, Biotecnologie e gestione dell’ambiente con peculiare centralità di Ingegneria naturalistica, formazione in ambito ambientale, educazione alla sostenibilità ambientale, Trasformazione dei prodotti, Biologia applicata e microbiologia, Igiene, anatomia e fisiologia umana, Chimica analitica, strumentale organica e inorganica, Economia, Scienze Motorie, Storia dell’arte

 

livelli

ambiti

declinazione

Sviluppo personale e obiettivi di crescita personale e professionale del singolo docente

Standard Professionali

  1. possesso ed esercizio delle competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche in relazione ai traguardi di competenza ed agli obiettivi di apprendimento previsti dagli ordinamenti scolastici;
  2. possesso ed esercizio delle competenze relazionali e organizzative in relazione alla migliore gestione dell’insegnamento e degli ambienti di apprendimento;
  3. partecipazione responsabile all’organizzazione scolastica, al lavoro collaborativo in rete, anche assicurando funzioni di coordinamento e animazione;
  4. cura della propria formazione in forma di ricerca didattica, documentazione, riflessione sulle pratiche, diffusione di esperienze di eccellenza

Portfolio professionale docente

  1. Il Portfolio consente di valutare la qualità della formazione effettuata, attraverso un’analisi delle seguenti caratteristiche:
  2. la tipologia dei percorsi frequentati (monte ore, fonti formative, traguardi raggiunti, ecc);
  3. le modalità di formazione (peer to peer, lezioni, laboratori pratici, approcci “on the job”, azioni dia ccompagnamento, ecc);
  4. i contenuti di formazione;
  5. percorsi di formazione all’estero;
  6. l’utilizzo delle risorse (economiche, professionali, materiali, strumentali, ecc); la progettualità conseguente alla formazione;
  7. il report narrativo del per- corso formativo svolto e delle considerazioni relative allo svolgimento (positività, elementi critici, perplessità, inapplicabilità, ecc) e la ricaduta sulle pratiche in classe e nell’istituzione;
  8. la presentazione pubblica della progettualità e del percorso formativo;
  9. l’autovalutazione del percorso;
  10. la partecipazione al progetto formativo della scuola.

 

 

livelli

 

ambiti

 

declinazione

Sviluppo personale eobiettivi di crescita personale e professionale del singolo docente

Piano individuale di Sviluppo Professionale

Il Piano individuale di sviluppo professionale è uno strumento, che ciascun docente curerà con aggiornamenti periodici, in cui indicare esigenze e proposte di crescita professionale inriferimento alle diverse aree.

Questo permette, da una parte, di rendere ciascun docente parte attiva nel processo di crescita e di miglioramento della comunità professionale di appartenenza e,dall’altra, d raccogliere complessivamente le esigenze formative della scuola.

Il dirigente, infatti, nella definizione delle linee di indirizzo da proporre al Collegio Docenti per l’elaborazione del Piano di formazione dell’Istituto, tiene conto delle esigenze formative espresse dai docenti nei propri piani individuali.

Il Piano di formazione dell’istituto è quindi il risultato di tali valutazioni e dovrà essere inserito nell’aggiornamento annuale del PTOF.

 

I soggetti e le azioni

 

 

Soggetto

 

Azioni

MIUR

 

□       Piani Nazionali

 

□       Standard di qualità

 

□       Monitoraggio complessivo

USR

 

□       Task force regionale

 

□       Sostegno agli ambiti

 

□       Monitoraggio territoriale

SCUOLA

 

□       Progetta in rete, all'interno degli ambiti territoriali

 

□     Si coordina con altri poli formativi

 

□     Redige il Piano di Formazione dell'istituto

DOCENTI

 

□        Esprimono i propri bisogni, individualmente attraverso il Piano di Sviluppo

 

□       Professionale, e collettivamente all'interno del Collegio Docenti

 

□     Partecipano alla formazione e la valutano

Le Unità Formative

 

Il percorso formativo è strutturato in Unità Formative.

Ogni Unità dovrà indicare la struttura di massima del percorso formativo. È importante qualificare, prima che quantificare, l’impegno del docente considerando non solo l’attività in presenza, ma tutti quei momenti che contribuiscono allo sviluppo delle competenze professionali, quali ad esempio:

  1. formazione in presenza e a distanza,
  2. sperimentazione didattica documentata e ricerca/azione,
  3. lavoro in rete,
  4. approfondimento personale e collegiale,
  5. documentazione e forme di restituzione/rendicontazione, con ricaduta nella scuola
  6. progettazione

L’Unità Formativa viene  riconosciuta  e  acquisita  in  modo  da  tenere  conto delle diverse attività formative sopra indicate e costruita in modo che si possa riconoscere e documentare il personale percorso formativo del docente, all’interno del  più  ampio quadro progettuale della scuola e del sistema scolastico.

 Per la definizione delle Unità Formative, in fase di prima definizione può essere utile fare riferimento a standard esistenti, come il sistema dei CFU universitari e professionali.

Le scuole riconoscono come Unità Formative la partecipazione a iniziative promosse direttamente dalla scuola, dalle reti di scuole, dall’Amministrazione e quelle liberamente scelte dai docenti, purché coerenti con il Piano di formazione della scuola. L’attestazione è rilasciata dai soggetti che promuovono ed erogano la formazione, ivi comprese le strutture formative accreditate dal MIUR, secondo quanto previsto dalla  Direttiva 176/2016.

Le Unità Formative sono programmate e attuate su base triennale, in coerenza con gli obiettivi previsti nel presente Piano Nazionale e nei Piani delle singole scuole.

Nella progettazione dei Piani triennali, andrà posta particolare attenzione, soprattutto in questa prima fase di attuazione, alla necessità di garantire ai docenti almeno una Unità Formativa per ogni anno scolastico, diversamente modulabile nel triennio.

Definizione Piano formazione “Ariosto Spallanzani” – linee di indirizzo

Il collegio docenti assume quanto scritto dal dirigente che, “nella definizione delle linee di indirizzo da proporre al Collegio Docenti per l’elaborazione del Piano di formazione dell’Istituto”, ha riassunto le esigenze formative espresse ad oggi dai docenti nei propri piani individuali.

  1. l’analisi dei bisogni formativi dei docenti ha messo sino ad ora in luce bisogni formativi perfettamente allineati alle indicazioni In particolare sono stati segnalati i seguenti bisogni:
    • formazione prioritaria nel campo delle singole discipline,
    • formazione linguista straniera – Significative richieste di certificazione sia linguistica che linguistico-metodologica (CLIL)
    • formazione nel campo della didattica digitale entro il vasto perimetro definito dal PNSD formazione nell’ambito dell’innovazione didattica
    • formazione nell’ambito della dimensione relazionale e della gestione delle interazioni educative con il gruppo classe
    • formazione nell’ambito della valutazione didattica
    • formazione nell’ambito Alternanza Scuola Lavor
  2. percorsi formativi già in essere
    • greco moderno;
  3. i percorsi formativi riconosciuti entro il Piano Formazione Istituto. Tenuto conto di quanto sin qui espresso il collegio definisce gli ambiti entro cui  sono riconosciuti i percorsi attuati dai singoli docenti e che si caratterizzano per la loro coerenza con il piano formativo dell’Istituto.
    • Formazione nelle singole discipline,
    • formazione linguista straniera – inglese (certificazione sia linguistica che linguistico- metodologica - CLIL)
    • formazione nel campo della didattica digitale entro il vasto perimetro definito dal PNSD
    • formazione nell’ambito dell’innovazione didattica
    • formazione nell’ambito della dimensione relazionale e della gestione delle interazioni educative con il gruppo classe
    • formazione nell’ambito della valutazione didattica
    • formazione nell’ambito Alternanza Scuola Lavoro
  4. i percorsi formativi da realizzare. Il collegio potrà definire percorsi formativi e la loro modalità di realizzazione con riferimenti ad ambiti non compresi nelle azioni già in essere e/o individuate. Al riguardo è tuttavia necessario attendere l’avvio delle attività della rete di scopo per l’ambito territoriale
  5. strutturare le unità formative

È comunque necessario che i percorsi formativi già definiti o in essere siano ridefiniti secondo la logica delle unità formative così che i docenti che li frequentano siano già messi nella condizione di avviare la strutturazione del proprio piano  individuale  di sviluppo professionale e quindi procedere all’utilizzo (quando sarà disponibile)  del portfolio professionale docente.

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